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Attrazioni della Milano segreta: tutti i misteri che avvolgono la città

Una Milano segreta si nasconde dietro l’affascinante e frenetico lifestyle della capitale italiana della moda e del design. Curiosando oltre i monumenti più famosi, si possono infatti scorgere residuati bellici delle Cinque Giornate, rintracciare vere e proprie colonie di fenicotteri rosa dietro la facciata di un palazzo signorile, o scoprire uno stravagante complesso di case igloo a forma di zucca, in zona Maggiolina.

Se siete residenti, o anche solo di passaggio in città, alla lista di cosa visitare a Milano vogliamo suggerirvi di aggiungere un itinerario tra alcuni dei luoghi più insoliti e misteriosi, permettendovi di fare vere e proprie (se non addirittura indimenticabili) scoperte.

Prima tappa: la Casa del rabbino

Casa del rabbino in via Poerio. Partendo dall’Hotel VIU Milan in zona Paolo Sarpi, posizione strategica per questo e altri percorsi, si può procedere in bici, tram o metro fino al Giardino Indro Montanelli – fermata Porta Venezia -, uno degli spazi verdi e parchi a Milano da non perdere. Da qui sono rimasti solo tre minuti a piedi per la prima destinazione della Milano segreta: la casa 770, al numero 35 di via Carlo Poerio.

Così differente dalle altre, e intrisa di un fascino avvolgente, è famosa nella città con il nome di “l’olandese”. Il suo design evoca le caratteristiche architettoniche delle abitazioni dei Paesi Bassi, con linee distintive che risaltano tra le facciate Liberty di Porta Venezia. Questa peculiarità dona alla Casa del rabbino un’aura di mistero, facendola risplendere come un gioiello di originalità all’interno del panorama urbano milanese.

Ma la sorpresa non si ferma solo all’aspetto distintivo della casa. La dimora non è un’opera solitaria, bensì parte di un’insolita rete di repliche presenti in tutto il mondo. L’origine di questa proliferazione di case 770 risiede in un evento storico carico di significato: l’edificio originale, nell’Eastern Parkway 770 di Brooklyn (da cui il nome), servì da dimora per il rabbino Yosef Yitzchok Schneersohn, che si trovò a dover fuggire dalle persecuzioni naziste.

Le case 770, nei loro dodici esemplari, si trovano in grandi città statunitensi come New York, Cleveland e Los Angeles, in varie località distribuite tra Canada, Israele, Sud America, Ucraina e una in Italia, appunto, a Milano. Finemente ristrutturato negli anni Novanta, si distingue per la facciata a tre frontoni a punta, i mattoncini rossi, decorazioni con riferimenti alla Cabala e le finestre incorniciate nella pietra bianca.

Queste riproduzioni della casa 770 di Brooklyn sono un omaggio tangibile alla storia e alla fede, un legame tra luoghi distanti che rimane impresso nella memoria collettiva. Anche la dimora milanese è infatti oggi luogo di riferimento per la comunità, sede di una biblioteca e di eventi riguardanti la cultura ebraica.

Milano segreta, l’itinerario prosegue tra fenicotteri rosa e l’ossario di San Bernardino

Villa Invernizzi e i fenicotteri rosa. Riprendendo verso Corso Venezia, a meno di dieci minuti a piedi dalla Casa del rabbino, in via dei Cappuccini 7 si trova un altro dei luoghi misteriosi di Milano, forse il più… selvaticamente affascinante. Siamo nei dintorni della fermata della metro Palestro, e sbirciando tra le inferriate di Villa Invernizzi è possibile ammirare una colonia di fenicotteri rosa.

Con il loro inconfondibile sostare su una sola zampa, e l’eleganza che li rende unici, i fenicotteri di Villa Invernizzi trascorrono le loro giornate passeggiando per il giardino, immergendosi nel laghetto, e mangiando incuranti di avere addosso gli occhi di qualche passante. I fenicotteri rosa arrivano a Milano negli anni Settanta, grazie alla passione e alla visione del Cavalier Romeo Invernizzi, innovatore del settore caseario italiano, figlio di Giovanni, fondatore della nota azienda di formaggi freschi, e nipote di Carlo, lattaio e “fabbricante di stracchino” della martesana, vissuto nella seconda metà dell’Ottocento.

Nella figura di Romeo Invernizzi si rifletteva un’anima affezionata alla vita rurale, che univa la saggezza dell’imprenditore all’amore per la natura e gli animali. Sua moglie Enrica Pessina, era invece protagonista della vivace vita mondana milanese. La decisione di trasferirsi a Milano (gli stabilimenti Invernizzi, sulla scia dei “rivali” Galbani, sorgevano tra Melzo e la campagna bergamasca) fu alimentata da un’idea audace e straordinaria: l’importazione di una colonia di fenicotteri rosa direttamente dal Sud America. L’idea di poter osservare questi magnifici uccelli danzare nel vento e specchiarsi nelle acque del laghetto dal suo studio riempiva Romeo di serenità.

Gli esemplari che ammiriamo oggi sono tutti nati in cattività, fieri discendenti degli uccelli importati, prezioso dono della natura e simbolo di una passione duratura.

La Chiesa di San Bernardino alle Ossa. Lasciandosi alle spalle la colonia di fenicotteri, percorrendo con la metro rossa il tragitto da Palestro a San Babila – oppure con una breve passeggiata – si arriva in Piazza Santo Stefano, dove si trova una delle chiese più strane e sorprendenti di Milano: Chiesa di San Bernardino alle Ossa. Uno stretto corridoio, subito sulla destra dell’ingresso della chiesa (situata tra l’altro a due passi dal Duomo), permette di accedere alla cappella ossario. Questo piccolo spazio con pianta quadrata è ornato da un altare e una nicchia che ospita la statua della Madonna Addolorata, che si inginocchia davanti alla figura di Gesù.

A catturare l’attenzione è però l’intero ambiente delle pareti: qui, teschi e ossa sono disposti con cura nelle nicchie, sui cornicioni, i pilastri e le porte. Le ossa non sono solo parte di una decorazione macabra, ma sono diventate esse stesse elementi decorativi, dando vita a una visione unica. Le origini di quest’ossario risalgono al passato della città, una di quelle storie che alimenta il fascino della Milano segreta. Si dice che i resti qui custoditi appartenessero ai defunti dell’ospedale del Brolo, dedicato ai lebbrosi, ormai scomparso, o da vari cimiteri del Seicento, anch’essi soppressi.

Una leggenda locale, parte integrante della Milano segreta, narra che il 2 novembre, il giorno dei morti, una bambina – i cui resti si trovano presso l’altare dell’ossario – torni improvvisamente in vita, trascinando con sé gli altri scheletri in un’insolita danza.

L’ossario della Chiesa di San Bernardino è un vero e proprio tesoro nascosto nel cuore di Milano, un luogo che unisce storia, arte e mistero. Emerge come un richiamo affascinante per coloro che desiderano scoprire i segreti intramontabili e l’architettura unica che fanno parte dei luoghi misteriosi di Milano.

Il demonio Acerbi e la palla di cannone. Usciti da San Bernardino alle Ossa, prima di proseguire con l’ultima tappa del nostro itinerario nella Milano segreta, vi suggeriamo di allungarvi fino a Palazzo Acerbi, in corso di Porta Romana 3 (M3 Missori), nel 1630 dimora del nobile Ludovico Acerbi, conosciuto come “il demonio”. Durante la terribile peste di Milano, si racconta infatti che lui e gli invitati alle sue feste, erano tra i pochi a rimanere immuni dall’epidemia. E proprio sulla facciata di Palazzo Acerbi è ancora visibile una palla di cannone risalente alle battaglie delle Cinque Giornate di Milano del 1848.

 

Le case igloo a Maggiolina, stravagante ma utile progetto di Mario Cavallè

Case a Igloo (e a fungo) a Milano nord. L’ultima tappa dell’itinerario di Milano segreta può prevedere una pausa di ristoro e relax all’Hotel VIU Milan, risalendo agevolmente in tram da Missori al piazzale del Cimitero Monumentale. Da qui – con poche fermate della Metro Lilla – si arriva a via Lepanto nel cuore del quartiere Maggiolina, dov’è custodita un’espressione unica di creatività architettonica, testimonianza di un passato sorprendente: le enigmatiche “case igloo”.

Nate originariamente come un progetto temporaneo per gli sfollati del secondo dopoguerra, queste abitazioni sono ancora oggi considerate uno degli esperimenti residenziali più curiosi mai costruiti in Italia. Siamo nel suggestivo contesto di Milano Nord, dove il tessuto urbano si snoda verso Greco Pirelli e la vecchia zona industriale della città. Qui, nel quartiere Maggiolina, si celano otto straordinari esempi dell’audacia dell’architetto Mario Cavallè. Queste “case igloo” sfidano le convenzioni architettoniche con le loro forme futuristiche e quasi extraterrestri, rimanendo un esempio di visione e creatività senza tempo.

Inizialmente concepite come soluzioni provvisorie per le famiglie sfollate durante la Seconda Guerra Mondiale, alcune di queste abitazioni sono state successivamente ampliate e ristrutturate, mentre altre sono rimaste fedeli alla loro forma originale.

Le “case igloo” incarnano il coraggio e la visione di un architetto che ha sfidato le convenzioni, lasciando un’impronta tangibile nel paesaggio urbano e nell’immaginario collettivo di Milano.

Per chiunque desideri visitare queste meraviglie architettoniche, la metropolitana Lilla con le fermate Marche e Istria offre un accesso comodo a questo frammento affascinante di storia segreta di Milano.

Milano è dunque molto più di moda e sfilate, e la sua offerta eccede le visite al Duomo, a Brera o, tra gli altri, al Castello Sforzesco. La città nasconde infatti angoli misteriosi e luoghi magici pronti ad essere scoperti. Milano segreta ti offre un’esperienza imperdibile, mentre l’Hotel VIU Milan è il rifugio perfetto per goderti la città. Situato nella vivace zona Paolo Sarpi, l’hotel sa coccolare i suoi ospiti con un’atmosfera raffinata e al tempo stesso familiare, proponendo relax e comfort lontani dal caos del centro storico, ben collegato e con vocazione sostenibile.

L’Hotel VIU Milan offre inoltre l’unica piscina rooftop con vista a 360 gradi sulla città, dove godere di una meritata pausa dopo le avventure in città. Le camere spaziose e con arredamenti di design, si aggiungono all’alta qualità e all’attenzione di tutti i dettagli, garantendo un soggiorno su misura e impeccabile.

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