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Nascita e storia del Fuori Salone

La storia del Fuori Salone, nonostante per natura dell’evento possa sembrare di moderna creazione, ha radici decennali.
La storia è legata a doppio filo con quella della città di Milano che, da sempre, ospita e sviluppa la manifestazione arricchendola, di anno in anno, sia da un punto di vista sociale che culturale.
Lo stesso Fuori Salone, differentemente dal Salone del Mobile, versione più istituzionale della manifestazione, può essere considerato alla stregua di un movimento culturale collettivo che, negli anni, ha saputo prendere quanto di meglio Milano potesse offrire ritrasformandone la visione e il layout in maniera creativa.

BACK IN THE DAYS

La prima edizione del Salone del Mobile prende il via addirittura nei primi anni ’60 in un momento di grande splendore non solo per la città meneghina, ma anche per l’Italia intera.

Già in quel periodo, attorno al main event cittadino, inizia a svilupparsi un evento parallelo che, nel corso degli anni, prenderà appunto il nome di Fuori Salone. Tale naming è atto a connotarne il legame, ma anche la differenza, con l’evento principale.

E’ però negli anni ’70 che, grazie a Cassina, il Fuori Salone inizia via via a prendere piede. La visione pionieristica del brand brianzolo porta infatti alla scelta di utilizzare lo showroom in città come uno spazio all’interno del quale ospitare eventi e ricevere ospiti fuori dalla fiera vera e propria.

Da li in poi buona parte dei brand del design comprendono che la città, durante la settimana del mobile può diventare un polo di raccordo per tutti coloro che vogliono vivere la fiera in maniera meno istituzionale. Complice l’opulenza e gli eccessi tipici del periodo non ci vuole molto a far si che la città di Milano si riempia di eventi glam e iniziative originali.

GLI ’80 E L’AVVENTO DEL FUORI SALONE

Durante i famigerati “eighties” l’evento non ha ancora un vero nome ne è considerabile come l’istituzione che è oggi, ma i salotti della Milano bene e le figure di spicco del mondo del design già lo considerano come il vero evento mondano in città.

Gli showroom in centro città, la nascita di nuove location e i rotocalchi patinati di settore fanno il resto trascinando Milano, a suon di iniziative, verso la creazione di un nuovo modo di vivere il Salone del Mobile.

IL BOOM DEGLI ANNI ’90

Mettiamo quelli che, da molti, sono considerati gli anni più brillanti per la città di Milano e la chiusura della Fiera di Milano per l’edizione di settembre 1990 del Salone del Mobile ed ecco che, come per magia, nasce il “Fuori Salone”.
E’ infatti grazie a Giulia Bojardi, della rivista Interni, che viene organizzata quella che, a suo tempo, venne chiamata la Designer’s Week. Si trattava per lo più di un mappa, tra eventi ed iniziative, volta a guidare i visitatori della città attraverso una rete di oltre 100 showroom, gallerie e store coinvolti all’interno dell’iniziativa.

E’ con questo mood che, a grandi passi, si arriva fino al 1997 anno in cui, per la prima volta, viene ufficialmente coniato il nome FuoriSalone. La stessa idea di “fuori” veicola l’evento, da un punto di vista di concept, anche ai non addetti ai lavori che, negli anni, si innamorano via via di quegli aspetti più spettacolari, creativi ed estetici che ruotano attorno al mondo del design.

DAL 2000 AD OGGI

Con l’avvento del marketing e della strategia comunicativa si crea anche un nuovo linguaggio del design fatto di eleganza, fascino e modernità. E’ l’avvento di zona Tortona e Savona e del cambio di location fieristica che si sposta dagli spazi di Milano a Rho.

E’ con questa modalità che l’approccio stesso al FuoriSalone cambia completamente coinvolgendo all’interno del perimetro operativo non solo i brand di settore, ma player di varia natura che, durante la settimana più  dell’anno, sfruttano spazi urbani e privati per mettere in scena in modo originale, e talvolta spettacolare, tutto il loro potenziale comunicativo.

…e Milano? Chi meglio della città della moda può addarsi ad un cambiamento del genere. Il susseguirsi di cambiamento e la trasformazione che avviene, anche all’interno di luoghi storici, porta con se il fascino della modernità e dell’avanguardia che, con il tempo, viene sempre più accolta anche dai cittadini.

 

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